Le proprietà benefiche e curative del latte di capra sono note fin dai tempi antichi: la mitologia narra come Giove bambino sia stato allevato con questa bevanda, nell’antica Roma Catullo lo elogia dedicandogli versi di poesia. Sapete che il latte di capra è, addirittura, ottimo per curare i pazienti affetti da Dengue?
Preferibile per l’uso alimentare rispetto al latte vaccino, data la sua composizione chimica, il latte caprino può essere considerato un vero e proprio latte terapeutico. Nell’alimentazione è ricco di sali minerali, sostanze nutritive e vitamine ed è molto più digeribile del latte vaccino per la minor dimensione dei globuli lipidici. Contiene Taurina, un amminoacido essenziale. Migliora l’assimilazione del calcio a livello intestinale ed è quasi privo di grassi e colesterolo.
Niente “rimedi della nonna” gli effetti terapeutici del latte di capra sono noti:
Gli effetti terapeutici del latte caprino sono noti da tempo e legati in particolare alla risoluzione di fenomeni di intolleranza alle proteine del latte vaccino (IPLV), patologia che interessa in modo importante i bambini sotto i 3 anni (2-7,5%). Le manifestazioni cliniche di questa patologia sono molteplici e di tipo gastrointestinale, cutaneo e respiratorio.
I risultati dell’utilizzo del latte caprino in sostituzione a quello bovino nei casi di IPLV ha dato effetti positivi nel 75% dei casi e questo probabilmente a causa dell’elevato polimorfismo dell’as1-caseina caprina. Nei casi in cui l’IPLV è stata trattata con latte caprino privo o con basso tenore di as1-caseina si è osservata una forte riduzione della reazione allergica, non ottenuta a seguito di trattamento con latte caprino ricco in questa frazione caseinica. (fonte: capre.it)
Importante antinfiammatorio naturale, è tutt’oggi oggetto di studio nella prevenzione di malattie gravi e nella terapia anticancro perché fortifica il sistema immunitario rafforzando il corpo e migliorando l’umore e il sonno. Contiene calcio, fosforo e minerali che irrobustiscono ed evitano la demineralizzazione delle ossa. È considerato l’elisir di lunga vita dalle popolazioni che vivono sul Caucaso, tra le più longeve al mondo!
Elisir di lunga vita, il latte di capra è un antinfiammatorio naturale
La sua composizione tipica lo rende preferibile al latte prodotto da altre specie zootecniche, ma anche in questo caso la scelta della capra giusta è davvero importante: il latte di capra presenta infatti un’elevata variabilità sia nella composizione sia nell’attitudine alla trasformazione casearia, in relazione alle caratteristiche peculiari della razza, all’ordine di parto, ai fattori ambientali, alle tecniche di allevamento e di alimentazione, anche al momento della lattazione.
Per quanto riguarda la composizione, il latte di capra presenta delle caratteristiche differenti rispetto alle altre specie zootecniche. I globuli di grasso presentano dimensioni minori rispetto a quelli del latte vaccino, con una maggiore superficie esposta che favorisce i processi di lipolisi, rendendo più digeribile il latte di capra. Questa peculiarità comporta però maggiori problemi di caseificazione del latte di capra, in quanto i globuli di grasso vengono inglobati più difficilmente nel reticolo caseinico, ottenendo minori rese, e provocano più facilmente irrancidimento, con conseguente maturazione più veloce dei formaggi caprini. Il latte di capra contiene inoltre percentuali superiori di acidi grassi a corta e media catena (da C10 a C14, capronico, caprilico, caprinico), responsabili del caratteristico odore e sapore dei formaggi di capra.
Le sostanze azotate sono costituite in massima parte da proteine (95-96%) e in minima parte da sostanze non proteiche (4-5%). La frazione proteica comprende caseine (αs1, αs2, β e κ) e sieroproteine (α-lattoalbumina, β-lattoglobulina, sieroalbumina e immunoglobuline). Le caseine sono presenti sotto forma di micelle in sospensione e precipitano quando il latte viene acidificato (coagulazione lattica) o per trattamento enzimatico con caglio (coagulazione presamica) o per centrifugazione ad alta velocità. Questi trattamenti sono alla base dei processi di trasformazione casearia. Il diametro medio delle micelle di caseina del latte di capra è inferiore a quello del latte vaccino e questo provoca la formazione di un coagulo più soffice e friabile. Questo rende il latte di capra più digeribile, ma meno idoneo a subire il processo di caseificazione.
Il latte di capra presenta una composizione in proteine più simile a quello umano che a quello vaccino. Il tasso di caseina è inferiore rispetto a quello bovino, mentre è superiore quello di sieroproteine, più facilmente digeribili rispetto alla caseina e di maggior valore biologico.
Il lattosio è lo zucchero (disaccaride) del latte e la sua concentrazione è direttamente correlata con la quantità di latte prodotto. È la componente meno variabile, anche se presente in minor quantità nel latte di fine lattazione o in presenza di ghiandole mammarie affette da mastiti.
Per quanto riguarda i minerali, il latte caprino presenta concentrazioni di potassio (K) e ferro (Fe) nettamente superiori a quelle del latte umano e bovino, rispetto ai quali ha minori contenuti in sodio (Na), per cui è più adatto all’alimentazione di soggetti con problemi di ipertensione.
Il contenuto in vitamina A, acido ascorbico e vitamina B12 del latte caprino è mediamente inferiore a quello del latte umano; esso è inoltre carente in acido folico rispetto alle altre specie zootecniche. La presenza di vitamina A come tale e non sotto forma di β-carotene, come nel latte vaccino, rende il latte di capra e i formaggi derivati particolarmente bianchi.
Il caratteristico odore del latte di capra è in realtà meno marcato di quello dei suoi prodotti di trasformazione: su circa 30 componenti rilevate nel formaggio, solo 18 sono state trovate nel latte di origine. L’intensità di questo profumo è influenzata dallo stadio di lattazione, dal contenuto in cellule somatiche (CCS), dal contenuto in acidi grassi liberi e dal tipo di alimentazione.
(fonte: capre.it)